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Friday, December 11, 2009

L'importanza della Geografia

Non abbiamo capito che in un mondo unificato dall’economia e dalla tecnologia l’uomo senza geografia è nelle condizioni di uno straniero che non parla la lingua del Paese in cui vive, di un analfabeta che non riesce a leggere i cartelli stradali o le istruzioni per l’uso di un farmaco, di un sordo che non riesce a percepire gli avvertimenti sonori da cui è circondato. I fatti politici, economici e sociali di cui legge nei giornali (confini etnici e confessionali, emigrazioni, crisi economiche) sono suoni di cui non riesce a intendere il senso. Quanti italiani di media cultura sono in grado di seguire una discussione sui corridoi disegnati dall’Unione Europea per la costruzione delle grandi infrastrutture comuni? Quanti sono capaci di raccapezzarsi nel dibattito sui grandi oleodotti e gasdotti che sono stato costruiti o progettati in questi ultimi anni? Quanti sono in grado di valutarne le ricadute politiche nel Caspio, nel Mar Nero e nel Mare del Nord? Quanti sanno quale sia l’importanza degli Stretti di Ormuz per le esigenze energetiche del mondo? Senza nozioni di geografia economica e geografia umana è impossibile comprendere la guerra di Bosnia, la questione palestinese, la tragedia del Darfur, il conflitto per il Kashmir, la guerra del Congo, la pirateria del Golfo di Aden, la difficile lotta contro i talebani sui confini tra l’Afghanistan e il Pakistan. Come nessuno può leggere o scrivere senza ricorrere occasionalmente a un vocabolario, così nessuno può leggere il mondo e le sue vicende senza possedere gli strumenti della geografia politica ed economica. I giornali lo hanno compreso e pubblicano spesso una piccola mappa geografica dei luoghi lontani e mal conosciuti dove sono accaduti gli eventi di cui si parla nell’articolo. Google porta sullo schermo dei nostri computer le mappe satellitari del nostro Paese e della nostra città. I navigatori ci aiutano a viaggiare per terra e per mare. Ma le carte servono soprattutto a chi ha già imparato, possibilmente sui banchi di scuola, a leggerle e interpretarle... (tratto da "Il Corriere della Sera")

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docente di geografia « ὦ ξεῖν, ἀγγέλλειν Λακεδαιμονίοις ὅτι τῇδε κείμεθα τοῖς κείνων ῥήμασι πειθόμενοι » nec pluribus impar iterum rudit leo per mare ac terram